“Attenti ai consigli in ospedale: sembrano aiuti, ma sono inganni”

Nessuno è preparato alla scomparsa di una persona cara. Anche quando arriva al termine di una lunga malattia, è sempre inaspettata. Sempre ci si aspettava un giorno di più, il rinvio di un evento che la ragione sapeva inesorabile, ma il cuore si rifiutava di accettare.
Nel primo momento del lutto, perciò, le difese psicologiche di una persona sono completamente abbassate. E qui, in un ospedale, oppure in una casa di cura, potrebbe esserci chi se ne approfitta.
Spacciandosi per amico, simulando un cordoglio che non prova, qualcuno potrebbe farsi avanti per offrire un aiuto, per porgere un “consiglio”. Magari insinuando la falsa necessità di “fare in fretta” e orientando verso chi potrà occuparsi delle esequie presto, bene e a un prezzo conveniente. Peccato che la “convenienza” sia tutta a vantaggio di chi offre il finto consiglio, e non di chi lo riceve.
Questo è il motivo per cui suggeriamo sempre che a occuparsi delle esequie sia un congiunto meno stretto, e dunque meno coinvolto sul piano emotivo: potrà seguire meglio gli interessi della famiglia”,

I “consigli in ospedale” sono censurati anche dalla Giunta regionale piemontese, che ha adottato in materia una specifica norma. Il testo del regolamento, approvato con D.P.G.r. n. 7/R dell’8 agosto 2012, è estremamente chiaro: l’articolo 3 comma 7 stabilisce: “ Negli obitori, nei cimiteri e all’interno di strutture sanitarie, di ricovero e di cura, di strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, sia pubbliche che private, è fatto divieto di interferire o condizionare in alcun modo la scelta dell’impresa funebre da parte dei familiari del defunto, accettare eventuali compensi e regali, svolgere alcuna opera di propaganda, pubblicità e commercio”. Per chi non osserverà la legge sono previste sanzioni gravi, fino alla revoca della licenza, nel caso si tratti dell’esponente di un’impresa funebre.
La campagna che sin dalle sue origini Giubileo conduce sui mass media è in linea con quella portata avanti dagli enti pubblici. Per esempio la “Guida alla famiglia in lutto”, a cura dei Servizi cimiteriali della Città di Torino, non lascia spazio a dubbi: “
Diffidate degli incaricati delle imprese che vi contattano direttamente a casa e in ospedale e non accettate indirizzi forniti dal personale ospedaliero”.

E ancora: “Ricordatevi che se gli incaricati delle imprese funebri vi contattano direttamente in ospedale o se il personale ospedaliero, anche su vostra richiesta, vi indirizza alla scelta di una impresa piuttosto che un’altra si stanno comportando in modo disonesto e vietato dalla legge”.
Giubileo punta gran parte della propria comunicazione aziendale sul concetto di “trasparenza”. Che cosa significa? “Vuol dire che tutti i passaggi si svolgono all’insegna della massima chiarezza nei confronti di chi ci interpella – rispondono dall’impresa di corso Bramante – Dalla redazione del preventivo (che, tra l’altro, impiega un modello contrattuale approvato da una nota associazione di consumatori) fino al pagamento della fattura”. E’ centrale il ruolo del funzionario di Giubileo, che si affianca ai congiunti: aiuta nel predisporre la cerimonia funebre in base alle richieste e alle esigenze della famiglia, sia che si tratti di un funerale classico, sia che si debbano organizzare esequie in grande stile.

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